ARCHETIPO

Il lento trascorrere del tempo,
quando ci si annoia, si è malati,
impossibilitati a vivere,
pesa come un macigno sulle spalle
che neppur Titano riuscirebbe a portarlo.
Granelli che colmano,
sorsi che riempiono,
foglie che coprono,
immagini che sbiadiscono,
carezze che mancano.
Vuoto incolmabile che fa struggere il petto e
attorcigliare le viscere,
speranze che rendono le notti insonni e
le giornate estenuanti
nell'attesa di ciò che ancora attende.
Attese che gelano,
parole che accarezzano,
aspetti che cambiano,
spettri che ritornano,
miocardi che perdono il ritmo.
Solitario vince l'attesa guardando la luna
il lupo che erra nella steppa,
quella stessa prateria ch'è come
il mio animo, il mio senno e il mio cuore
che cerca la sua lonza.
Stefano Siviero

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